L’Europa contro l’eutaNAZIa?

KRANKHEIT IM RECHT annuncia:

 

Avv.ssa Ingeborg Muhler
Mannheim

Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
67075 Strasburgo – Cedex
Francia

25.07.2006

I.

Innanzitutto:

L’existentialisme, est-il un humanisme?

La risposta di Jean-Paul Sartre al riguardo, com’è noto, è stata negativa. In altre parole e detto in lingua italiana: E’ il diritto dell’uomo il diritto di esistere di tutti gli aventi diritto all’esistenza, un diritto cioè vigente sotto tutte le condizioni e incontestabile da nessuno?

In via sperimentale vogliamo, malgré cela, ancora una volta crederci.

Perciò si presenta la seguente

 

Domanda - Istanza di
Emanazione di leggi contro l’eutanasia a livello europeo

COSA URGENTE

Oggettivo: Abolizione in Europa di tutte le leggi nazionali che includono il permesso di uccidere (la cosiddetta eutanasia) e divieto dei relativi materiali propagandistici.

Ragione: Tali leggi sono incompatibili con la Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo (CEDU).

La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, quindi, deve immediatamente predisporre tutto il necessario affinché:

poiché queste disposizioni legislative nazionali sono incompatibili tanto con la Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo quanto con la Convenzione sui Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite.

I commentatori della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo sapevano esprimere questi nessi in modo chiaro e senza fraintesi:

"La dichiarazione del diritto dell’uomo alla vita come un suo diritto fondamentale, espressamente formulato nell’Articolo 2, paragrafo 1, della Convenzione sui Diritti dell’Uomo, possiede il suo significato particolare. Una tale dichiarazione si trova anche nella Dichiarazione del 20.12.1948 delle Nazioni Unite che precede la Convenzione sui Diritti dell’Uomo, cosi come nella Legge Fondamentale della RFT (Articolo 2, paragrafo 2, della Legge Fondamentale), mentre a confronto di ciò la Costituzione della Repubblica di Weimar non conteneva una simile dichiarazione. Allora, quando si era ideata quest’ultima costituzione, si credeva di poter fare a meno di una fissazione dichiarata di questo diritto dell’uomo come un suo diritto fondamentale in quanto si riteneva che un tale diritto si intendesse da sé. Il disconoscimento e il dispetto di questo diritto dell’uomo che, negli stati totalitari, e nominalmente nello stato nazionalsocialista, aveva condotto a degli atti di barbarie e inimmaginabili atrocità nonché al sabotaggio della legge morale, era un dato di fatto che stava davanti agli occhi del legislatore come avvertimento e ammonizione. Perciò si riteneva che si dovrebbero prevenire a una ripetizione di simili violazioni elementari del diritto con una dichiarazione internazionale sul diritto dell’uomo alla vita. In questo senso l’Articolo 2, paragrafo 1, della Convenzione sui Diritti dell’Uomo, così come l’Articolo 2, paragrafo 2, del Diritto Fondamentale (della RFT) devono essere "comprese come una reazione alle lezioni dell’esperienza impartite da certe violazioni storiche …".

(Si veda: Schorn, Commento sulla Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo, Francoforte 1965).

Conformemente à ciò la Corte Europea sui Diritti dell’Uomo, già da molto tempo, avrebbe dovuto intervenire per propria iniziativa e avrebbe dovuto imporre a livello europeo una legge che proibisca la cosiddetta assistenza alla morte, cioè una legge contro l’eutaNAZIa.

 

II.

Motivazione della domanda - istanza
d’emanazione di leggi contro l’eutanasia a livello europeo

L’Europa di oggi è nata sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale e dei suoi milioni di morti. Si voleva porre fine a ogni Nazismo e mai più dovrebbe esserci guerra! Degli accordi internazionali stipulati a tale riguardo, a secondo degli interessi economici rispettivi, devono garantire ciò in modo unificatore per tutti i popoli.

C’è da interrogarsi, però, se la Seconda Guerra Mondiale ha mai avuto fine realmente? L’inizio di guerra, in ogni caso, è stato molto prima dell’inizio di guerra. Nella Germania Nazista, quel megaspettacolo medico-politico, la classe dei medici1 si era creata le condizioni adatte per mettere in atto per tramite una prassi omicida la sua guerra di sterminio contro tutti coloro che furono stigmatizzati come individui indesiderati, particolarmente contro gli ammalati, gli anziani, i deboli, una guerra cioè che essa aveva preparata ideologicamente da decenni prima, e precisamente con dei pretesti quali "la salute del popolo", "la salute ereditaria" (cosiddetta eugenetica) e simili costrutti ideologici: si trattava infatti di un omicidio di massa commesso nel nome della salute da cui sta crescendo il Nazismo in tutti i suoi vari modi passati e futuri (HEILwesen, cioè sistema di terrorismo terapeutico).

1Se nel presente contesto usiamo espressioni come: classe dei medici o classe dei pazienti, lo facciamo per concepire nei termini di concetto in modo appropriato la realtà di questa scissione di classe su cui essa è basata (per i dettagli si consulta la letteratura del PF/SPK, KRRIM – PF-Editore pro Malattia, www.spkpfh.de/ ). Ugualmente ci riferiamo correntemente al "noi" collettivo e solo di rado a "la sottoscritta", o "la ricorrente", e ciò precisamente per la stessa ragione dell’antagonismo di classe. Non è che per motivi deboli e tattici che un certo Andreas Praefcke, da noi denunciato alla Procura della Repubblica, si era lanciato contro l’avvocatessa Muhler per via di selezione. Con ciò sta tentando di eludere tatticamente sia la casa editrice KRRIM – PF-Editore pro Malattia che lo KRANKHEIT IM RECHT, patopratica con dei giuristi, a cui sta negando perfino ancora la loro pura esistenza, per non parlare del loro operato e della loro efficacia.

L’inizio di guerra: 275.000 ammalati (pazienti) indifesi, assassinati proditoriamente dai medici su raccomandazione e con l’applauso della mafia internazionale dei medici già prima della guerra e mentre questo era in corso. Per loro, Hitler è stato semplicemente l’aiutante del boia e l’esecutore della loro ideologia, della quale, nel suo furore terapeutico contro tutta la "vita senza valore", tutto il mondo e non soltanto i tedeschi era già al corrente molto prima dell’era Nazista. Anche Jacques Lusseyran se ne era accorto: oggi tocca alla Francia, domani ai paesi d’oltremare; deportazioni di sterminio nei campi di concentramento tedeschi; perciò résistance, malgrado e nonostante la sua cecità totale. La fine della guerra, lo aveva vissuto nel Lager di Buchenwald; dopo di ciò il suo ritorno in Francia, al suo punto di partenza, quale condannato a morte in base alla legge marziale – per essere stato uno dei leader della resistenza a Parigi era stato soggetto ad alcune esecuzioni finte eseguite da medici della SS.

La guerra di sterminio, condotta dalla classe dei medici - questo "esercito bianco" (DER SPIEGEL) - contro la gente ammalata, i bambini nati e quelli non ancora nati nelle ventri delle loro madri, contro i deboli, gli anziani, i discriminati e selezionati, questa guerra cioè contro tutti coloro che furono stigmatizzati come gente malvoluta, questo eutaNAZISMO non si è mai fermato realmente. E il suo campo di battaglia sta per essere esteso sempre di più. Perché una cosa è certa: oggidì la malattia sta aumentando sempre di più. E a confronto di ciò i progressi della medicina sono tutt’altro che convincenti. Particolarmente caratteristico di questa medicina è il suo "successo" di essere riuscita a riporre a discussione pubblica lo sterminio di pazienti e l’allevamento e la coltivazione della razza padrone. Omicidio di massa per mezzo della genetica e dell’eutanasia: è questa la sua dichiarazione di fallimento di fronte a una malattia che sta aumentando.

Dunque, chiunque è un/una paziente – e esista ancora qualcuno/qualcuna che non lo è, dato che da molto tempo oramai in nessun organismo può essere più rintracciato alcuna "salute", e ciò al più tardi da quando c’è la cosiddetta genetica scientifica (allora chiamata "dottrina della salute ereditaria") – per chi è dunque paziente e come singolo si trova esposto a fronte dell’ "esercito bianco", cioè la classe dei medici, per colui la questione se esista o non il Fronte di Pazienti / Collettivo Socialista di Pazienti è una questione di importanza vitale, e sia soltanto a fin di garantirgli la sua sopravvivenza.

Il COLLETTIVO SOCIALISTA DI PAZIENTI (SPK) esiste in pubblico dal 1970. Da allora si è largamente propagato e affermato come FRONTE DI PAZIENTI / COLLETTIVO SOCIALISTA DI PAZIENTI, PF/SPK(H), avendo per il suo obbiettivo di contrapporre alla classe dei medici, la quale da millenni continua a uccidere impunitamente, finalmente una classe di pazienti attiva e efficace nelle sue azioni. Lo SPK ha scoperto LA malattia, sì l’ha scoperta, letteralmente. Ha scoperto cioè LA malattia quale oggetto universale, cosa cioè pari a un continente a tutt’ora sconosciuto e in attesa della sua scoperta. Ciò è nuovo e importante, e tale scoperta ha cambiato tutto. Non più le malattie singole che come tali vengono minimizzate, preparate a voglia, disinnescate, rinchiuse e conservate in reparti chiusi, spezzettate dalle diverse discipline speciali e dal convoglio diagnostico di specialisti idioti, bensì la malattia di tutti e di ognuno, nei suoi nessi con il capitalismo: identità tra la malattia e il Capitale (formula del SPK). LA malattia che concerne tutti e ognuno, inevitabilmente, necessariamente, e che chiede di essere trasformata in azione. Lo SPK sta per una miscela esplosiva composta da vita abborracciata e coscienza, la quale, invece di con-tenere la malattia dentro se stessi, la sta esteriorizzando, spingendola oltre i confini della vita singolarizzata, difendendosi in questo modo contro il terrore terapeutico, perché chi non sa curare, come la classe dei medici, deve almeno saper terrorizzare, nel nome di una cosi detta "salute" che non esiste, e che non può esistere, se non come un cervellotico bilogistico-nazista.

Tutti hanno bisogno dello SPK. Che vuol dire? Per dare un esempio: nessuno di coloro che muoiono di un cosiddetto ‘sui-cidio’ (ca. 100 per giorno, contato uno per uno, solamente qui da noi) desidera morire. Anzi, vuole vivere, però non in questo modo. Venendo in contatto con lo SPK, il FRONTE DI PAZIENTI (PF), sperimenta che la sua miseria individuale è identica alle contraddizioni sociali, le quali l’avevano spinto di volere uccidere "se stesso". Ora non vuole più morire, perché esiste questa miscela esplosiva di vita abborracciata e coscienza (SPK) la quale, invece di continuare a consegnare la malattia nelle mani dei medici, sta creando dei pazienti di confronto. Lo sapevate già? Dal punto di vista clinico una quota bassa (!) di suicidi è considerata essere indice di una mancante (!) attività terapeutica.

Ciò significa: Chi sta istigando all’odio parti della popolazione contro lo SPK sopprimendo e falsificando i suoi contenuti (a ciò deve esser posto fine, perciò il presente ricorso alla Corte Europea sui Diritte dell’Uomo!), cioè chi sta impedendo a dei pazienti di rivolgersi allo SPK, FRONTE DI PAZIENTI (PF), costui dice sì, bravo e continua pure a ogni suicidato e a ognuno che, con il pretesto della salute, viene ucciso dai medici nelle cliniche, le case di riposo per anziani e i manicomi oppure dal medico di famiglia a casa sua; costui dice sì al terrore terapeutico, al proto-medico eutaNAZISmo moderno; costui è complice all’omicidio.

Chi è contro lo SPK, costui è automaticamente e inconfutabilmente un Nazista, un proto-medico eutaNAZISTA moderno. Ciò è certo, certo come la morte somministrata dalla siringa letale medica a Auschwitz di allora e alla stazione di lunga degenza di oggi. Chi però vuole essere Anti-Nazista, costui deve dichiararsi in favore della malattia, e in favore del PF/SPK.

Come parte attrice nella presente causa dei diritti dell’uomo mi sono fatta persona non grata e oziata a morte in Germania, e ciò specialmente negli occhi di due portavoce di stampa. L’uno apparisce sull’Internet e si chiama Andreas Praefcke. L’altro è funzionario della Procura della Repubblica di Mannheim e si chiama Andreas Grossmann. Delle loro tessere di partito non sono interessata proprio per niente. Sono pienamente consapevole del fatto che in Germania, come del resto in tutta l’Europa, non ci sono più delle tessere del partito Nazista vere e proprie. E perciò s’intende da sé che mi sono astenuta dal chiedere di voler ammettere a prova quanto venisse accertato a tale riguardo.

Scrivo quanto posso sulla malattia e lo rendo pubblico. In ciò non ho mai mancato il bersaglio. Ogni giurista, quando scrive, si spera che le sue formulazioni ed espressioni abbondino di tratti e dispositivi giuridici. In ciò, dicono, raramente qualcosa colpisce il bersaglio. Scrittori enciclopedisti invece, dai tempi di Diderot, devono ambire al favore delle cosiddette masse, perché altrimenti nessuno li guarda. Se a un portavoce dell’Internet si associa lo Stato per confermare quanto costui sostiene, allora succede il pandemonio, dato che il diavolo, a parere del giudizio comune, porta per lo meno dei tratti di malattia.

Riguardo a me stessa, discendo da una famiglia abbiente. Il mio padre è avvocato, e per tutta la sua vita si è occupato di affari bancari. Perché trovatosi nell’ Afrikakorps di Erwin Rommel cadde prigioniero dei Canadesi e come prigioniero di guerra gli fu permesso, attraverso lo studio per corrispondenza, di diventare avvocato. Tra i suoi predecessori vi erano stati degli insegnanti, preti e Ugonotti, e contadini, i quali si erano fatti strada. Io stessa era stata ammessa allo studio di lingue straniere in un laboratorio linguistico per interpreti, dopo un poco però cambiava l’indirizzo degli studi per fare il mio primo tirocinio giuridico. Un tale tirocinio nessuno dei portavoce di stampa menzionati di sopra sarà mai in grado di poter fare. Perché questo mio primissimo tirocinio giuridico lo ho fatto nel Collettivo Socialista di Pazienti. Lì dei portavoce di stampa con la loro propaganda sobillatrice ci hanno demonizzato ogni giorno per 17 mesi. Ogni contrattacco giuridico - e non abbiamo tralasciato alcun mezzo legale – è stato invano; e i nostri fascicoli degli atti, nel frattempo rese pubbliche, sono piene delle nostre petizioni e istanze giuridiche al riguardo. Questo sì che è stato un tirocinio giuridico, ed è stato pieno di malattia in tutti i suoi tratti giuridici, dal primo all’ultimo. Dopo questo tirocinio di successo nello SPK non ci sono dieci cavalli a poter mai portarmi più vicina a qualsiasi portavoce di stampa, e non importa dove questi si trovi, sia sull’Internet o nello Stato.

Sono orgogliosa del cognome del mio marito divorziato. Il portavoce dell’Internet, Andreas Praefcke, non ha davvero risparmiato alcun mezzo per stigmatizzare questo mio cognome con parole e atti di scherno. Il diritto di farlo, come ogni altro diritto al riguardo, si è preso dal suo collega portavoce di stampa di nome Grossmann della Procura della Repubblica di Mannheim, il quale glielo permette senza scrupoli, perché invece di adempire il proprio dovere di pubblico ministero e di procedere contro il sig. Praefccke a seguito della querela penale sporta nei suoi confronti per reati da costui commessi ai danni di me e della classe di pazienti sta tentando di inviarmi genericamente a un tribunale civile per intentare una querela di parte e quindi privata, mentre nello stesso tempo, per quanto riguarda la querela (privata) sporta dal sig. Praefccke contro di me, si è convinto che vi fosse un caso di interesse pubblico.

E’ del tutto parte delle mie esperienze fatte durante il mio tirocinio giuridico che avevo accompagnato il mio marito di cognome Muhler per mezzo Europa, dopo che con lui erano riusciti lì dove erano falliti con gli altri, cioè nel spacciarlo per mezzo della tortura a cui fu sottoposto durante la sua detenzione preventiva, essendo capace, per mezzo del lavoro svolto con le mie mani, di lottare tutta sola contro il suo morire di fame, dato che nessuno, e particolarmente nessuno della classe dei medici, desiderava più a riaverlo, e sono stata capace di dare questa battaglia affinché gli poteva essere risparmiato di rivivere una simile esperienza.

Un portavoce di stampa, quindi, può prendersi molte libertà, particolarmente quando si trova in una tale società illustra, affiancato dalla rappresentanza dello Stato. Già nel 1983, l’on. D’Angelosante, deputato italiano del Parlamento Europeo, aveva rilasciato a KRANKHEIT IM RECHT il suo seguente commento al riguardo:

"Se nella RFT le cose prendessero il loro corso dovuto e giusto, tutti i medici e tutti i procuratori della RFT dovrebbero essere rinchiusi in prigione da molto tempo".

L’Europa di oggi con la sua convenzione per i diritti dell’uomo e con la sua Corte dei Diritti dell’Uomo, già per il solo motivo della storia della sua fondazione e per le intenzioni antinaziste dei suoi fondatori, non può e non deve tollerare alcuna forma di eutaNAZIa.

Nel caso presente la materia in causa è il protomedico eutaNAZISMO moderno per tramite dei mezzi dell’elettronica moderna (Internet), in particolare l’istigazione all’odio contro l’SPK, contro la classe dei pazienti nel suo insieme e nominalmente contro la sottoscritta. Si tratta di una lotta di classe elettronica in cui la classe dei pazienti, il Fronte dei Pazienti, l’SPK, fa fronte contro la classe dei medici e i suoi idioti specialisti, i loro complici inclusi, idioti anche loro persino se sprovvisti di ogni sapere specialista.

La parola "idiota" conduce esattamente al nucleo di questa controversa. Si tratta appunto di idioti – "idiota", anche in italiano: persona privata - i quali esercitano il mestiere del protomedico eutaNAZISMO moderno facendosi complice dell’uccisione di pazienti, sfruttando i potenziali tecnici dell’era dei computer e agendo sotto la copertura protettiva dell’unanimità e nel quadro di un’associazione che si chiama "Wikipedia", diretta contro tutti quanti. Bisogna porre fine ai maneggi criminali di questa gente a livello europeo, è cosa urgente.

 

III.

Excursus

Riportiamo qui, per motivi di attualità, due dichiarazioni di querela per reati perseguitabili ai sensi del codice penale. Esse costituiscono una parte integrale dei nessi materiali e legali del presente ricorso. Di seguito presentiamo l’esposizione delle fattispecie, il corso dei procedimenti e le ragioni su cui è fondato il presente ricorso.

Dichiarazioni di querela per reati perseguitabili ai sensi del codice penale contro il sig. magistrato Andreas Grossmann dell’ufficio del pubblico ministero presso la Procura della Repubblica, e contro il sig. Andreas Praefccke (presso "Wikipedia")

Con ciò si dà notizia di reato e si presenta una

Dichiarazione di querela e richiesta di procedimento penale per tutte le ragioni giuridici

e unitamente ad essa si presenta l’

Istanza di procedimento disciplinare

contro il Sig. Andreas Grossmann, magistrato dell’ufficio del pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Mannheim.

Nello stesso tempo si presenta la

Domanda

al Ministero di Giustizia del Land di Baden-Vurttemberga, di voler assegnare la causa a un ufficio del pubblico ministero di un’altra Procura della Repubblica. Gli uffici del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Mannheim e quelli della Procura Generale presso la Corte d’Appello del distretto di Karlsruhe nel passato erano state incaricate già più volte del presente complesso di procedimenti. Inoltre, il querelato è il portavoce della Procura della Repubblica di Mannheim per tutti gli affari della Procura, in particolare per gli affari politici di questa. La causa, quindi, già per la semplice ragione del piano di lavoro sulla base di cui vengono assegnati gli uffici del pubblico ministero, è una causa penale politica. Qual è la causa messa in risalto al di sopra di ogni giurisprudenza e fatta oggetto di considerazioni non giuridiche, dato che la giustizia politica, come altrettanto ogni giustizia di classe e ogni giustizia criminale sono schiettamente vietate? Risposta: La prassi dell’omicidio di massa2 commesso dalla classe dei medici è il bene giuridico più alto, e nel caso presente è la divulgazione propagandistica di questa prassi promossa da "Wikipedia" (si veda più avanti: L’eutaNAZISMO moderno presso la "Wikipedia", come gli stessi aderenti a questa associazione usano chiamarsi, nel presente ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, sezione IV).

2Ogni anno 400.000 morti nelle cliniche degli Stati Uniti d’America, e precisamente per mezzo della terapia medica, come gli stessi medici ammettono. Le statistiche in Germania, Italia e altri paesi europei sono analoghe.

Il proto-medico eutaNAZISMO moderno viene effettuato su scala mondiale; ed è sostenuto da tutti i partiti politici che si sono coalizzati sotto l’egida del partito della "salute", questo "braccio legale" (DER SPIEGEL) della corporazione medica. Ma su tutto il mondo questo proto-medico eutaNAZISMO moderno è soggetto agli attacchi condotti da individui che non sono disposti a farsi uccidere sotto il segno della terapia. Il significante eutaNAZIa, introdotto da Huber dello PF/SPK(H), esperto universalista pato-pratico, e cioè come un’arma diretta contro la classe dei medici, questo significante viene appreso e accolto in tutti i contenenti. Anche da consulenti delle Nazioni Unite a da membri della Pontificia Accademia delle Scienze. Nella decisione di essere pro o contro l’eutaNAZIa medica, la tessera del partito non ha alcuna importanza. E neppure la religione. Gli sostenitori e gli avversari si trovano attraverso gli schieramenti di tutti i colori politici, e attraverso tutte le religioni del mondo. Nell’America Latina la gente è scesa per le strade per raccogliere delle firme a sostegno di un referendum popolare e per un divieto dell’eutaNAZIa da parte della Corte Interamerica per i Diritti dell’Uomo. In Italia, un politico cristiano del governo si era schierato contro l’eutaNAZIa praticata nei Paesi Bassi e ne seguì uno scandalo politico a livello europeo. Rappresentanti del Partito Radicale, del partito di sinistra per così dire radicale, hanno invitato il pubblico dell’Internet a voler eutanazire (!) detto politico per primo tentando di stigmatizzarlo come matto. In Grecia, il quotidiano di Atene, Kyriakatiki Elefterotipia, ha pubblicato un articolo contro l’eutaNAZIa sotto il titolo "Procura generale di vita, oppure procura generale di morte?", illustrando il testo con un fotografia di una dimostrazione mostrando della persone di ogni età che si erano unite in strada per protestare contro l’omicidio di massa quotidiano commesso dai medici con il pretesto dell’ "eutanasia" tenendo dei pannelli su cui era scritto "EuthaNAZIa, no thanks!". Altri attaccano l’omicidio di massa medico con il seguente appello:

Apprenez: plutôt EMFir que souffrir.
Cela sera la devise des hommes.

FP. Connais-tu l’ennemi de l'espece humaine,
Cette classe cannibale qui la maladie enchaîne ?
A l’attaque avec tous les moyens depuis d’un Jean’Paul
Sartre
SPK/PF(H) fut le clé pour finir avec tout l’archiatre.

Traduzione :

Meglio MFE3 che ahimè (meglio di soffrire è fare MFE!)
Questa sarà la divisa della specie umana.

FP, conosci tu il nemico della specie umana,
questa classe di cannibali, la quale ha messo la malattia in catene?
All’attacco con tutti i mezzi secondo Jean’Paul Sartre
Lo SPK/PF(H) è la chiave per porre fine ad ogni archiatria.

3MFE = Espansione Multi-Focale, cf. SPK - Aus der Krankheit eine Waffe machen (SPK - Fare della malattia un’arma), p. 53 segg.; Krankheit die Ganzheit mit Zukunft (La malattia - Interezza con un futuro), p.87, 374, Utopathie vorweg (Utopatia, innanzitutto), p. 71,  pubblicazioni del KRRIM – PF – Verlag fur Krankheit (KRRIM – PF – Editore pro malattia).

In questo contesto vari "idioti", in italiano: "persone private", praticano una proto-medica eutaNAZIa moderna e si fanno complice all’uccisione di pazienti sfruttando le potenziali tecnologiche fornite dall’era dei computer, agendo sotto la protezione dell’unanimità e nel quadro di un’associazione che si chiama "Wikipedia", diretta contro tutti quanti. Bisogna porre fine ai maneggi criminali di questa gente a livello europeo, è cosa urgente.

Accusiamo il suddetto ministero pubblico della Procura della Repubblica delle fattispecie che esponiamo di seguito:

Nella sua qualità di pubblico ministero incaricato delle indagini sulle nostre notizie di reato e le nostre dichiarazioni di querela penale contro il proto-medico eutaNAZISMO moderno (di nome "Wikipedia") egli ha deliberatamente ignorato i contenuti essenziali e materiali da noi esposti, i quali sono di importanza vitale per ognuno, e sia soltanto per garantirgli la sopravivenza, tentando di sbarazzarsi di queste nostre denunce mandandoci sul binario morte di un’azione privata per mezzo di una querela di parte. Invece ha accolto la domanda di procedere contro di noi fatta da uno dei querelati eutaNAZISTI moderni.

Con ciò il pubblico ministero Grossmann ha tentato di conferire legittimità a tutta questa direzione – il genuinamente medico eutaNAZISMO moderno presso la cosiddetta "Wikipedia" – incoraggiandoli alla continuazione della loro campagna di odio e caccia alle streghe.

E’ dovere d’ufficio del pubblico ministero Grossmann di tenersi al corrente della giurisdizione più recente. Il pubblico ministero Grossmann sapeva della condanna di un gruppo musicale della destra estrema per istigazione all’odio fra le classi popolari (Volksverhetzung) e per associazione a delinquere in base ai testi di detto gruppo, al più tardi dal momento in cui ne era stato informato da noi. Nonostante i paralleli con "Wikipedia" (istigazione all’odio fra le classi popolari per mezzo dei suoi testi contro l’SPK sull’Internet) fossero del tutto evidente per ogni giurista, avevamo esposto con cura per i particolari, specialmente per l’ufficio del ministero pubblico della Procura della Repubblica, come questa sentenza di condanna andrebbe applicata al caso dell’associazione per delinquere di nome "Wikipedia". Il pubblico ministero Grossmann, però, riteneva che l’attività eutaNAZIsta dei delinquenti di Wikipedia non fosse di rilevanza tale da dover essere perseguitata in quanto le offese da essa cagionate sarebbero esclusivamente di interesse privata. Il suo trattamento difettoso e tendenzioso dei nostri reclami al riguardo è stato attaccato da noi con i relativi mezzi giuridici fino al presente reclamo per violazione dei diritti dell’uomo.

Quando non si procede alla persecuzione penale degli eutaNAZIsti, questi si sentono incoraggiati. Tutti lo sanno. Quando invece si procede contro chi attacca gli eutaNAZIsti, e ciò addirittura per conto dello Stato, p.e. per mezzo della richiesta di un’ordinanza penale contro chi combatte l’eutaNAZIa, allora è lo stesso Stato a promuovere l’eutaNAZISMO. Allora non è più una questione di interpretazioni diverse del diritto, e non può diventare neppure oggetto di mezzi legali ordinari, in quanto va ben oltre ad ogni legittimo sospetto. Bensì costituisce una violazione tanto della Legge Fondamentale (Diritto alla vita!) quanto della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (Diritto alla vita!), e una simile parzialità (favoritismo) non è compatibile con l’ufficio di un pubblico ministero. La faccenda è per sé un fatto politico e come tale è di interesse pubblico. E deve essere perseguitata per mezzo di una querela penale. L’omicidio di massa ad opera della classe dei medici, nonché la sua divulgazione propagandistica da parte dei delinquenti della "Wikipedia", come nel caso presente, non può e non deve costituire il bene giuridico più alto. Le utili esposizioni dei fatti che si danno nel presente ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo vengono fatte oggetto anche della presente dichiarazione di querela penale. A tale riguardo si fa ancora presente quanto segue: La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, proprio di recente ha condannato un’altra volta la Repubblica Federale Tedesca per non aver perseguitato attraverso le sue istanze giuridiche domestiche un’uccisione praticata dai medici.

Il procuratore della Repubblica Grossmann, in questi giorni, sta esercitando l’ufficio del pubblico ministero nel processo contro un estremista di destra, e nella sala delle udienze "ci si accorge come al pubblico ministero Grossmann si chiudono gli occhi", così il quotidiano locale Mannheimer Morgen nel suo reportage sul processo del 12.07.2006 (Che si tratta di una vendetta attuale da parte del quotidiano per una perquisizione domiciliare nei locali della redazione che era stata ordinata dal pubblico ministero Grossmann nell’ambito del cosiddetto "scandalo del Re dei ranocchi"? Grossmann fu richiamato con un fischio dal Governo del Land a causa della campagna elettorale).

Noi imputiamo al pubblico ministero Grossmann di aver chiusi gli occhi di fronte alle tendenze eutaNAZIste di nome "Wikipedia", le quali, invece di perseguirle, gliele ha lasciate passare tutte in modo imperdonabile, mentre allo stesso tempo ha perseguitato la sottoscritta. Avvocati che si impegnano in difesa della malattia e contro l’eutaNAZISMO medico vengono assassinati. Ne sono sufficienti già degli scritti giuridici4, come insegna l’esperienza (si confronti a questo proposito quanto esposto al titolo 15, Violazioni della Convenzione dei Diritti dell’Uomo del presente ricorso). Quanto più, quindi, un articolo tanto falso quanto irresponsabile contro lo SPK e la sottoscritta nella "Wikipedia", specialmente se viene rafforzato e potenziato nei suoi effetti grazie all’approvazione di un pubblico ministero!

4 L’avvocato Schifferer – il quale era stato un uomo integro sotto tutti gli aspetti, così com’è la sottoscritta - si è combattuto in favore della fondazione del diritto attraverso la malattia e per difendere pazienti, per cui i medici lo fecero esporre agli attacchi dei tribunali disciplinari dell’Ordine degli Avvocati. Gli fu rimproverato di aver offeso il cosiddetto "Kammerton" ("tono professionale") – che, nel frattempo, è stato dichiarato essere anticostituzionale – cioè di aver profanato il "tono deontologico" che sarebbe prescritto a un avvocato da parte dell’ordine professionale degli avvocati (Anwaltskammer) a pericolo di venir disciplinato dai tribunali dell’Ordine. I medici giunsero perfino al punto di voler suscitare che egli fosse dichiarato "matto" – un’impresa destinata di fallire miseramente e che ricadde sui suoi autori ed iniziatori medici arrecando immensi danni a loro – perché egli denunciava pubblicamente la Iatrocrazia, il fatto cioè che i medici possono permettersi di porsi impunitamente al di sopra dei poteri legislativi, giurisdizionali ed esecutivi dello Stato. L’intervento medico contro l’avvocato Schifferer è stato condannato tanto dalla Commissione Europea per i Diritti dell’Uomo e quanto da altre organizzazioni europee; ma per questo affare la Repubblica Federale Tedesca era stata accusata e si trova a tutt’ora sotto accusa anche presso le Nazioni Unite.

L’ordine professionale degli avvocati di Karlsruhe ancora oggi se la fa addosso per i pasticci che aveva combinato a tale proposito. Ma in fin’ dei conti era stato proprio lo stesso ordine a dare la sua approvazione all’esame psichiatrico delle istanze scritte dall’avvocato per difendere i suoi mandanti dagli attacchi dei medici, scritture che furono prese dagli atti processuali (!) contro la volontà dichiarata dell’avvocato Schifferer, cui egli fece conoscere ripetutamente per iscritto e per telefono all’Ordine. L’avv. Schibel, Membro del Tribunale disciplinare di allora, un avvocato dei milionari (vox populi!), era pienamente cosciente del fatto che un simile procedere distruggerebbe tutte le parti dell’esistenza dell’avvocato, e perciò Schibel, al primo giorno dell’udienza, smentiva alla stampa che avesse pure minimamente l’intenzione di prendere delle misure psichiatriche. Ciononostante egli consegnava alcune settimane dopo gli atti processuali a un perito psichiatrico da lui scelto e del resto noto di cattiva reputazione per essere stato un alto funzionario ideologico dei Nazisti con la richiesta di voler espletare una perizia psichiatrica sull’avvocato Schifferer. Risultato: nessuna "malattia mentale" nell’avvocato Schifferer. Invece assoluzione dell’avvocato da parte della Corte d’Onore della magistratura e l’Ordine degli Avvocati condannato alle spese processuali. Altro risultato: l’avvocato Schifferer è morto (47!), la causa di malattia a secondo l’autopsia? nessuna. Schibel, il Membro del Tribunale disciplinare dell’Ordine degli avvocati di allora e l’avvocato dei milionari responsabile dell’attentata psichiatrizzazione forzata contro l’avvocato Schifferer, anche lui morto alcuni anni dopo (autopsia? Non esitate a fare le vostre indagini al riguardo!).

La sua condotta unilaterale e parziale si era manifestata chiaramente nel contesto della summenzionata domanda contro i Wikipedia-idioti, dato che qui è una questione di vita o morte, mentre nello scandalo del "Re dei ranocchi" la controversa riguarda solamente le immondizie all’interno di un partito politico, e precisamente le immondizie di alcuni membri dell’Unione democristiana che erano venuti a parole e che legnavano l’uno l’altro come i collegiali durante l’intervallo per la merenda.

Il pubblico ministero Grossmann non ha soltanto ignorato imperdonabilmente tutte le fattispecie circa l’eutaNAZISMO, ma dalle nostre istanze scritte e dalle nostre esposizioni giuridiche ha inoltre strappato diverse singole parole dal loro contesto contenutistico e linguistico per allineare poi queste parole in modo del tutto arbitrario. La sua imposizione è inoltre sprovvista di ogni fondamento giuridico, fatto del tutto inaccettabile in quanto era tenuto per legge di fornire un tale fondamento. Tutto ciò l’ha praticato a danno della sottoscritta. Il suo fare costituisce una violazione della Legge Fondamentale, della Convenzione per i Diritti dell’Uomo ed è passibile di pena.

(Estratto)

(Qui il testo completo in lingua inglese)

 

Traduttore:

Kurd Ch. Schager, Dipl.-Angl., M.A.soc.ling. , PF/SPK MFE

Redazione:

Huber
KRANKHEIT IM RECHT