Basaglia e Cooper / non sostituiscono un Huber

Tutti gli anti-psichiatri sono medici, tutta l’anti-psichiatria è terapia. Come ogni anti-psichiatra anche Basaglia era rimasto medico e psichiatra e voleva rimanerlo. In contrasto con gli Huber: Una grande differenza! Nota: Basaglia e Cooper – non sostituiscono un Huber.

L’intera anti-psichiatria era finite già 40 (!) anni fa, senza essere nemmeno in grado di morire. Come fantasma del passato, ogni tanto ancora si aggira per diversi organi di stampa.

Su ciò la seguente lettera, che ci è pervenuta dall’estero.

La stessa lettera è stata mandata (in inglese) anche alla casa editrice Feltrinelli, l’editrice del libro John Foot, La "Repubblica dei Matti" – Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia, 1961-1978, Milano 2014, in cui vengono riprodotte le asserzioni errate sul rapporto tra l’SPK e Basaglia, qui smentite.

Oggetto: John Foot, "Basaglia and the Radical Psychiatry Movement in Italy, 1961–1978" in Critical Social Work, numero 2, Augusto 2014

Qui: Il suo riferimento al Collettivo Socialista dei Pazienti (SPK) (sottosezione: Trieste, istoria e memoria)

 

Caro Signore,

Quello che scrivete sul Collettivo Socialista dei Pazienti (SPK) è completamente falso.

In primo luogo: Non esisteva un "SPK anti-psichiatrico che era stato chiuso dalle autorità".

Il Collettivo Socialista dei Pazienti (SPK) non è mai stato condannato, tantomeno è stato vietato. Il Collettivo Socialista dei Pazienti che fu fondato nel Febbraio 1970 a Heidelberg dal paziente del Fronte Huber, WD, dottore in medicina, non cessò mai ad esistere e si è affermato sempre e poi sempre ancora nelle più sfavorevoli circonstanze, mentre tutte le altre correnti le quali, allora, furono considerate "molto più rivoluzionarie", nel frattempo o sono fallite e finite da molto o si sono arrese e hanno capitolato, pure nei casi in cui non si sono sciolte. Il programma dello SPK: Fare della malattia un’arma!, si è fatto realtà e continua ad esserlo. Lo SPK, che trae le sue origini dal Fronte dei Pazienti (PF), dichiarò il suo auto-scioglimento nel luglio 1971 (ritirata strategica). Come Fronte dei Pazienti dei pazienti di confronto, lo SPK esisteva già nel 1965 e continua ad esistere, e come tale esso continua a essere attivo senza taglio e interruzione nell’ attività attiva, e cioè come PF/SPK(H).

Lo SPK non aveva e non ha

invece aveva e ha a che fare con la malattia contro lo Iatrocapitalismo.

Vedi: Pettegolezzicidio

In secondo luogo: Per quanto riguarda il rapporto falso che Lei sta costruendo tra il Collettivo Socialista dei Pazienti e Basaglia a Trieste ("faro"), Lei dovrebbe tener presente che già nel maggio 1972 Basaglia aveva ricevuto una copia tradotta del famoso libro dell’ SPK: SPK – Aus der Krankheit eine Waffe machen (SPK – Fare della malattia un’arma), con la prefazione di Jean-Paul Sartre. Questa traduzione fu probabilmente realizzata in vista della sua pubblicazione da Feltrinelli, ma essendo considerata una questione troppo esplosiva a causa del suo andare ben oltre il programma di riforme basagliano, Basaglia la tenne segreta nel suo archivio privato a Trieste insieme ad altri documenti dell'SPK.

Basaglia è stato informato sui processi contro il fondatore dell'SPK, i pazienti del Fronte Huber, W.D., Dr. med., e Ursel Huber, Dr.med., e altri 9 pazienti, e anche lui è stato invitato a partecipare alla contro-inchiesta nei processi contro lo SPK organizzata dall'IZRU (Centro informazioni dell'Università popolare rossa) sostenuta da Jean-Paul Sartre. In questa contro-inchiesta che era stata condotta pubblicamente all’Università di Heidelberg in concomitanza con l’apertura della serie di processi contro i pazienti del SPK davanti alla Staatsschutzkammer (Tribunale speciale per la difesa dello Stato) di Karlsruhe (i primi a venir processati erano il fondatore del SPK, Huber, WD, Ursel Huber, e un giovane) il 7 Novembre del 1972, partecipavano pazienti e attivisti politici da altre parti in Germania, dall'Olanda, dalla Francia, tra cui Gerard Hof e Felix Guattari, e l'Italia era rappresentata da due psichiatri che intervenivano per conto di Basaglia. L’assemblea internazionale aveva adottato una risoluzione in cui si condannava la persecuzione del SPK e si chiedeva la sospensione dei processi e l’immediato rilascio dei prigionieri del SPK.

Solo pochi giorni prima, alcuni pazienti dell'SPK, che erano stati invitati, erano venuti a un incontro internazionale organizzato da Basaglia e dalla sua équipe sui modelli europei di riforme psichiatriche, incontro svoltosi dal 2 novembre al 5 novembre 1972 nell'edificio del governo regionale di Trieste.

I pazienti SPK spiegavano i principi e le pratiche dell'SPK e nella discussione che ne seguì emersero i limiti teorici e pratici dell'approccio riformista basagliano. I muri dei manicomi erano stati abbattuti, ma il trattamento medico dei pazienti con farmaci psicotropi (camicia di forza chimica) continuava. Inoltre, le assemblee in cui i pazienti erano permessi di partecipare e votare servivano e servono solo allo scopo di mantenere il potere dei medici sui pazienti.

Come potete vedere, Trieste e Basaglia erano tutto tranne che un "faro" per la pratica e la teoria dell'SPK basata sulla liberazione collettiva della malattia, tanto più che nel periodo che seguì membri medici della sua équipe, cioè Pirella, nei suoi scritti per IL MANIFESTO, stavano cercando di rappresentare l'SPK come un fallimento. Ciò avvenne anche se a quel tempo il fondatore dell'SPK e paziente del Fronte Huber, WD, così come la paziente del Fronte Ursel Huber, erano entrambi tenuti ostaggi in segregazione cellulare (tortura di isolamento) nelle prigioni di Stammheim, Bruchsal, Rastatt , Ludwigsburg, Bruehl, Hohenasperg (Scrivo questi nomi solo perché in Germania sono famosi e famigerati per essere stati usati negli ultimi due secoli come carceri per la reclusione di rivoluzionari e prigionieri politici). Per una descrizione della tortura e della resistenza contro di essa, si veda: Il concetto della detenzione in segregazione cellulare del Fronte Wolfgang Huber.

Basaglia - insieme a Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Felix Guattari, David Cooper, Michel Foucault, Jean Claude Polack, Robert Castel, Roger Gentis, Mony Elkaim e 74 membri del Reseau International - avevano firmato un comunicato stampa per l'immediato liberazione degli ultimi due prigionieri dell'SPK che avevano iniziato uno sciopero della fame incondizionato e a tempo indeterminato il 6 novembre 1975, non per essere rilasciati, ma allo scopo di confrontarsi con i medici e la loro responsabilità per il carcere e la tortura. Vedi: Tavola cronologica SPK.

Poco dopo la loro liberazione, il 20-21 gennaio 1976, dopo 4 anni e mezzo di carcere, tenuto per la maggior parte del tempo in segregazione cellulare, Huber procedeva con l'assalto del Fronte dei Pazienti contro il Congresso Internazionale di Psichiatria a Parigi, nel febbraio 1976. I pazienti del Fronte chiesero ai medici e agli psichiatri riuniti lì di firmare la richiesta dell'espulsione dei medici tedeschi come Maestri della tortura di isolamento dalla World Medical Association. Basaglia aveva cercato di ridicolizzare questa richiesta negando l'esistenza dell'Associazione Medica Mondiale e fece sì che i "suoi" pazienti cercassero di strappare il microfono dalle mani dei pazienti del Fronte. Per un resoconto dettagliato, vedi: La iatrocrazia su scala mondiale.

Fin qui per quanto riguarda il rapporto di fatto e in verità tra l’SPK e Basaglia.

 

In terzo e ultimo luogo: per quanto riguarda gli "attivisti del movimento antipsichiatrico SPK ... che sono venuti a lavorare a Trieste" e "sono ancora lì", va precisato che l'unica persona che si è unita a Basaglia e ha trovato un impiego in Trieste come infermiera nel 1976 (!), Carmen Roll, ha fatto questa scelta non come paziente dell’SPK ma come ex-membro della RAF (Frazione dell’Armata Rossa), ostile ai pazienti, e quindi come rinnegata dell'SPK, come "traditore dell’SPK" (sue stesse parole). Per una dettagliata confutazione della sua narrazione della presunta relazione tra SPK e Basaglia si veda l'ammonimento scritto all'indirizzo dell'artista spagnola Dora Garcia, a cui la suddetto SPK-rinnegata aveva rilasciato un'intervista, su: Against SPK-falsificators in the arts business.

 

N.N.

Traduzione: MFE Italia, 04.12.2017