Grazie alla Classe dei Pazienti, uno dei due progetti di legge per la vaccinazione obbligatoria in discussione
al Parlamento colombiano è stato
abbattuto. Inoltre, il decreto sulla
tessera vaccinale è stato dichiarato nullo pochi giorni fa!
La dittatura medica, la DOTTATURA (DOCTATORSHIP) è stata spezzata.
Negli ultimi mesi, migliaia di persone hanno sostenuto e firmato non solo
l'appello e la petizione per il referendum riprodotti qui sotto, ma migliaia di
persone hanno intrapreso spontaneamente anche azioni legali (reclami
costituzionali, azioni di annullamento, azioni amministrative, azioni
disciplinari, denunce penali, ecc.), oltre a innumerevoli altre azioni, cioè azioni di resistenza e di lotta. Il
motore e l'impulso di tutto questo:
la protesta insita nella
malattia. Queste attività offensive contro la dottatura,
contro la classe medica e contro i suoi aiutanti e complici nello Stato, questo
confronto - scontro in espansione e diffusione sono il contesto pato-pratico e
la vera ragione delle sconfitte inflitte alla classe medica e alla sua
dittatura.
Ovunque, anche in altri Paesi,
la classe dei pazienti sta germogliando e crescendo per
virtù e la forza insita nella malattia.
¡Como se ve claramente,
la enfermedad sigue haciendo frente!
¡Abajo la clase
médica!
¡Adelante la clase de pacientes!
Come si può vedere chiaramente,
la malattia continua a far fronte!
Avanti con la classe dei
pazienti!
SPK/PF EMF Colombia, 06.05.2022
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Petizione e istanza
di referendum:
NO alla legge sulla
vaccinazione obbligatoria contro il "COVID-19"!
Ad
ogni Onorevole Deputato:
LA VOLONTÀ DEL
PAZIENTE HA LA MASSIMA PRIORITÀ GIURIDICA E LEGALE.
NON
CI DEVONO ESSERE VACCINAZIONI MEDICHE COERCITIVE
NÉ ALCUN TRATTAMENTO MEDICO COERCITIVO
Noi,
firmatari di questa petizione, chiediamo che il disegno di legge n. 386 del
2021, "con il quale viene disposta la vaccinazione contro il Covid-19 come
misura di
sanità pubblica obbligatoria",
sia dichiarato nullo.
Inoltre,
chiediamo che venga dichiarato nullo il disegno di legge n. 290 del 2021
"che dispone la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19".
In
aggiunta, chiediamo che qualsiasi altro disegno di legge "che preveda
l'obbligo di vaccinazione contro la 'Covid-19'" sia ugualmente dichiarato
nullo.
RAGIONI
(1.) Le
proposte di legge citate cercano di imporre la vaccinazione obbligatoria contro il cosiddetto "Covid-19"
alle persone residenti in Colombia.
(2.) Questi progetti di legge mirano a dichiarare giuridicamente
irrilevante la volontà del paziente, cioè la sua non volontà di accettare
qualsiasi trattamento medico.
Tuttavia, la
dichiarazione di volontà del paziente di rifiutare un trattamento medico ha una
priorità legale incondizionata e deve essere riconosciuta come
prioritaria. Questa priorità giuridicamente vincolante della volontà del
paziente è protetta dalla Costituzione e dalle leggi, oltre che da trattati
internazionali.
(3.) È proibito dalla legge ordinare un trattamento medico obbligatorio. La
volontà del paziente è prioritaria per legge.
Se un paziente rifiuta un trattamento medico, qualunque esso sia –
nel caso in questione si tratta di una vaccinazione – la volontà del paziente
deve essere rispettata in ogni circostanza. Se la volontà del paziente non
venisse rispettata, si configurerebbe un reato penale.
Il
tentativo di vaccinare forzatamente la popolazione è una palese violazione dei
diritti fondamentali ed è anche una palese
violazione dell'articolo 7 del Patto internazionale sui diritti civili e
politici. Questo accordo internazionale sui diritti è vincolante per tutti
gli Stati ed è parte integrante della Costituzione colombiana. L'articolo 7 del
suddetto Patto internazionale proibisce esplicitamente il trattamento medico
senza il consenso del paziente, perché questo costituisce una violazione della legge, essendo "tortura
... trattamento o punizione crudele, inumana o degradante".
Inoltre, la vaccinazione forzata, come qualsiasi trattamento medico forzato,
contraddice palesemente i principi degli articoli 5 e 6 della Dichiarazione
universale sulla bioetica e i diritti umani dell'UNESCO, che affermano che qualsiasi trattamento medico è soggetto al consenso
del paziente.
Secondo i trattati internazionali e le dichiarazioni sui diritti umani,
nonché le dichiarazioni di Helsinki
(1964), Tokyo (1975) e Lisbona (1981) dell'Associazione Medica Mondiale, a
tutti i medici del mondo è vietato agire contro la volontà del paziente. A
nessun medico è consentito imporre una misura medica utilizzando la
coercizione. Ai medici non è consentito seguire regole o leggi che
contraddicano queste dichiarazioni dell'Associazione Medica Mondiale, che sono
vincolanti per tutti i medici, perché questi standard medici sono legalmente
vincolanti per i medici e hanno lo status di legge. Secondo queste dichiarazioni, i medici sono anche esplicitamente
obbligati a opporsi a regolamenti e atti amministrativi che limitino i diritti
dei pazienti. In particolare, i medici devono opporsi a regolamenti che
impongono al paziente misure mediche coercitive e devono garantire che il
rifiuto di misure mediche non sia interpretato a svantaggio del paziente. Ciò è
richiesto dalle dichiarazioni dell'Associazione Medica Mondiale sopra citate,
nonché dai trattati internazionali, dai patti e dalle dichiarazioni dei diritti
umani sopra menzionati.
(4.) La Costituzione e la legge
colombiana sono in linea con la legislazione e la giurisprudenza internazionali
sopra citate, poiché tutelano esplicitamente anche l'autodeterminazione e la
volontà del paziente, dal momento che questi oggetti di protezione legale
rientrano tra i diritti fondamentali, come l'integrità fisica e il divieto di
trattamenti crudeli, inumani o degradanti (artt. 11 e 12 della Costituzione
colombiana), la libertà di coscienza (art. 18 della Costituzione colombiana),
il diritto all'autodeterminazione (art. 16 della Costituzione colombiana) e
altri. La legge colombiana ha stabilito esplicitamente che nessuno può essere
costretto a sottoporsi a trattamenti medici contro la propria volontà (art. 10,
comma d della Legge 1751 del 2015), e allo stesso modo la legge colombiana
proibisce rigorosamente ed esplicitamente ai medici di effettuare interventi
medici senza il consenso del paziente (art. 15 della Legge 81 del 1981 – Codice
di Etica Medica).
Ciò è stato ripetutamente confermato dalla giurisdizione delle
Corti
Supremi colombiane. Ad esempio, nella sentenza T-365 del 2017, la Corte Costituzionale colombiana ha
confermato e stabilito che, in generale, qualsiasi trattamento medico
obbligatorio, cioè qualsiasi intervento medico contro la volontà del paziente,
e in particolare qualsiasi vaccinazione obbligatoria, è incostituzionale e
costituisce una grave violazione dei diritti fondamentali. In questa
sentenza – che non esisterebbe senza la persistente lotta della classe dei
pazienti, comprese le persone affette da vaccinazione – la Corte sottolinea
esplicitamente e istruisce il Ministero della Salute colombiano sul fatto che
un medico deve dimostrare in ogni singolo caso di aver ottenuto il consenso del
paziente per qualsiasi trattamento medico, comprese le vaccinazioni. La Corte
sottolinea che "qualsiasi intervento fisico senza il
consenso [del paziente] costituisce una delle forme più gravi di violazione
della legge", e fa riferimento a una delle sue sentenze del 1999.
Questo principio giuridico, ottenuto grazie alla lotta persistente e
perseverante dei pazienti, è stato confermato più volte dalla Corte
Costituzionale, ad esempio nelle sentenze T-559 del 1995, SU-337 del 1999,
T-1019 del 2006 e molte altre.
Bisogna ripeterlo: un intervento
medico effettuato con coercizione, cioè una misura medica senza il consenso
espresso del paziente, costituisce, come sottolinea la Corte
Costituzionale, "una delle forme
più gravi di violazione dei diritti e deve quindi essere necessariamente
vietata".
Se un medico tratta un paziente senza il suo esplicito consenso, ciò
costituisce un rapporto fondamentale di subordinazione. Pertanto, questo
esercizio di violenza medica deve essere reso un reato punibile fin dall'inizio
e in via prioritaria.
Il "consenso informato" [ = consenso del paziente dopo essere
stato informato dal medico: il consenso è legalmente efficace solo se il
paziente è stato informato prima del trattamento medico, cioè se è stato anche
pienamente informato sui possibili effetti avversi e sui danni causati dal
trattamento medico] e il rispetto della volontà del paziente non sono semplici
formalità, ma sono diritti del paziente e un obbligo legale del medico nei suoi
confronti.
(5.) Tutte queste leggi e
sentenze a tutela dei pazienti sono state emanate come misura minima di
prevenzione, per garantire che le gravi
atrocità che i medici commettono e hanno sempre commesso nei confronti dei
pazienti non si ripetano mai più. Non a caso, una parte di questi diritti
dei pazienti, sanciti dalla legislazione internazionale, porta il nome di
Codice di Norimberga (1947). Nei processi medici di Norimberga del 1947, i
medici furono condannati, alcuni a morte, per le
atrocità e le uccisioni commesse contro i
pazienti durante l'era nazista. A seguito di questi
processi, fu introdotto il Codice di Norimberga.
Fu proprio il
Codice di Norimberga a dare origine al moderno cosiddetto consenso informato che, come già
detto, è una garanzia legale per il paziente e un requisito obbligatorio che
ogni medico deve rispettare in ogni intervento medico. La legislazione
internazionale e nazionale a tutela dei pazienti nasce dal fatto che vi erano
prove schiaccianti che in tutto il mondo, e non solo durante la Seconda Guerra
Mondiale e non solo sotto il regime nazista, ma ovunque e anche in tempi più
recenti, vi erano e vi sono tuttora medici
che utilizzano il loro arsenale medico per effettuare trattamenti forzati,
esperimenti e torture nel
modo più efficace possibile e per impedire la morte (spesso l'ultima opzione
dei torturati!) delle vittime di torture abusate, per poi torturarle di nuovo
al fine di estorcere ulteriori informazioni.
Sterilizzazioni forzate,
esperimenti
con armi biologiche, chimiche e nucleari, utilizzo di
cavie umane per esperimenti medico-militari e/o medico-commerciali ecc. ecc.
ecc. la serie di crimini commessi dai medici e la loro scia di sangue, il
sangue dei pazienti, si potrebbe continuare all'infinito.
Sorprendente? Nel 2012,
l' "Assemblea nazionale dei medici tedeschi" [Deutscher Aerztetag]
ha pubblicato la cosiddetta "Dichiarazione di Norimberga 2012". L'occasione era il
65° anniversario dei processi medici di Norimberga del 1947, quando i medici
furono accusati di aver organizzato e condotto esperimenti e omicidi di massa
di pazienti ("Azione T 4", 275.000
pazienti uccisi per affamamento, tramite uccisione con il gas, con iniezioni di
benzina).
Nella "Dichiarazione di Norimberga 2012" (adottata
dall' "Assemblea
nazionale dei medici tedeschi" solo a malincuore, a distanza di 65
anni, ma poi finalmente adottata sotto la pressione dell'opinione pubblica) si
ammette che le peggiori atrocità e
crimini contro l'umanità (tra cui l'omicidio di massa di pazienti) durante il
regime nazista sono stati commessi dai loro colleghi, i medici, membri
dell'associazione medica.
Per quanto riguarda
la paternità
dei medici sugli omicidi di massa dei pazienti, è importante non
dimenticare che i medici hanno compiuto questi omicidi di propria iniziativa,
su scala di massa e quasi con entusiasmo, cosa che non poteva essere nascosta
nella dichiarazione dell' "Assemblea
nazionale dei medici tedeschi", né poteva essere
nascosto Il fatto che gli autori di questi crimini provenivano da medici comuni
ai dirigenti medici delle associazioni mediche e delle facoltà universitarie di
medicina.
Pecore nere di un passato lontano? Niente affatto! Nel vano tentativo di
redimersi, una rinomata rivista medica ha recentemente confessato in modo
succinto che "la medicina durante
l'era nazista non è una questione del passato remoto. L'evidenza storica è che
il pensiero, i valori e le attività dei professionisti della salute e dei
ricercatori biomedici in questo contesto non sono che manifestazioni estreme di
possibilità
problematiche inerenti alla medicina in generale" (The Lancet, numero 10277, 6 marzo 2021, pagina 862).
Queste sono le confessioni degli stessi medici.
(6.) È stata la pressione
dell'opinione pubblica internazionale di fronte a queste crudeltà mediche a
portare all'adozione delle dichiarazioni di Helsinki, Tokyo e Lisbona, che vietano a tutti i medici del mondo di
agire contro la volontà dei pazienti e di usare misure mediche coercitive.
È stata la protesta delle persone colpite, dei parenti di coloro che sono stati
mutilati e uccisi, di coloro che sono stati abusati e colpiti, ma non sconfitti
dalla crudeltà dei medici, a far sì che ottenessero giustizia e che questi
diritti potessero essere applicati a tutti, compreso il diritto che la volontà del paziente ha la massima
priorità legale. Questo ha posto dei limiti all'arbitrio dei medici e ha
creato almeno un minimo di controllo.
È quindi dovere e
nell'
interesse di ognuno evitare che questi diritti vengano sottratti
alla popolazione. Cedere alla brama di potere dei medici significherebbe
rinunciare a un terreno faticosamente conquistato. Non solo verrebbero
eliminati i più elementari diritti civili e le minime protezioni legali contro
l'autoritarismo e la
tirannia
medica. Anzi, avrebbe conseguenze
mortali per i pazienti, perché le persone pagherebbero con la loro vita.
Non è una questione di ristretti interessi privati, ma è una questione di
supremo interesse pubblico e generale che i diritti fondamentali per i quali si
è combattuto e che proteggono la vita dei pazienti siano preservati. Il
paziente ha bisogno di questo muro di protezione contro i medici che altrimenti
pensano di poter fare impunemente quello che vogliono. Pertanto: La Classe dei pazienti
è il primo dovere da cittadino!
(7.) Per quanto riguarda i
vaccini contro il cosiddetto "virus Covid19", va notato in particolare
quanto segue:
(7.1.) Questi vaccini sono stati
approvati provvisoriamente secondo una procedura accelerata, cioè con tempi
ridotti. Non hanno un'approvazione
regolare da parte dell'INVIMA (Istituto Nazionale Colombiano per la
Supervisione dei Medicinali e degli Alimenti), ma solo un'approvazione
temporanea e condizionata di emergenza. Tuttavia, anche per questa vaccinazione
– che è autorizzata
solo con una procedura d'emergenza – il requisito dell'informazione e del consenso del
paziente si applica ugualmente e nella stessa misura.
Inoltre, è noto che i governi hanno
sottoscritto clausole di esenzione dalla responsabilità a favore delle
multinazionali farmaceutiche. Questo per
garantire che queste aziende farmaceutiche non siano responsabili dei danni e
dei decessi causati dai loro vaccini.
(7.2.) Il fatto che questi vaccini possano causare gravi danni
è riconosciuto dagli stessi medici. Sono stati segnalati numerosi danni dopo le
vaccinazioni [si vedano i siti web dei CDC (Centers for Disease Control and
Prevention) e dell'EMA (European Medicines Agency)]. Sono stati documentati i
seguenti danni:
Mal di testa, dolori muscolari, febbre, nausea, danni renali, allergie
pericolose per la vita (anafilassi), infiammazione del muscolo cardiaco
(miocardite) e pericardite (infiammazione della membrana che circonda il
cuore), mielite trasversa (danno neurologico al midollo spinale), la cosiddetta
sindrome da trombosi con trombocitopenia (danni alla coagulazione e coaguli di
sangue che possono essere fatali), la cosiddetta sindrome di Guillain-Barré
(paralisi che sale dagli arti inferiori e può portare alla paralisi completa e
persino alla morte) – e chi sa cos'altro c'è ormai? ! Gli effetti a medio e a
lungo termine non sono noti, poiché sono necessari almeno 5 anni per condurre
tali studi.
Da un punto di
vista legale e penale, tali danni sono da considerarsi come lesioni personali
gravi e omicidio colposo.
Coincidenze? I parlamentari credono nelle "coincidenze"? Noi non
ci crediamo.
In nessun caso il legislatore può dare la sua benedizione a una misura
medica, e tanto meno ordinarla, se i suoi effetti sono del tutto incerti e si
prevedono danni fisici anche gravi e la morte dei pazienti.
Non si tratta di ammonire alla prudenza e alla cautela, perché esiste un dovere di protezione giuridicamente sancito
da parte del legislatore e delle autorità. Che questo dovere venga rispettato è
il minimo che si debba fare. Alla luce dell'incertezza su quali danni si
possano prevedere e in che misura, e delle innumerevoli segnalazioni di effetti
avversi, è consigliabile che ogni paziente sia cauto e si astenga dal
vaccinarsi, perché il rischio di una fiducia cieca nel medico può portare alla
morte o a gravi lesioni. Nessuno dovrebbe essere esposto a un tale rischio.
In ogni caso, la
decisione finale in merito non spetta a nessuna autorità e certamente non a un
medico. Spetta esclusivamente al paziente: Si tratta della sua vita e della sua
integrità fisica - in termini giuridici: la volontà del paziente è
giuridicamente prioritaria e va privilegiata.
(7.3.) Come già detto, ci vorranno almeno 5 anni prima di poter
pronunciarsi sul funzionamento dei vaccini, e al momento è impossibile stimare
i loro effetti a medio e lungo termine. Ma ci sono già innumerevoli casi di
effetti avversi. La popolazione dovrebbe quindi essere trasformata in cavie e
topi da laboratorio con questi progetti di legge, che vanno esclusivamente a
vantaggio dei medici e delle loro aziende farmaceutiche? Certo. Questo non può
essere tollerato. È altamente illegale e una palese violazione dei diritti
fondamentali della popolazione.
(7.4.) La vaccinazione viene presentata
come se fosse volontaria. Tuttavia, questa presunta volontarietà della
vaccinazione viene immediatamente messa da parte quando le persone scelgono di
non farsi vaccinare. Queste persone vengono quindi punite con la perdita dei
loro diritti, escluse dall'accesso a luoghi ricreativi e culturali, minacciate
di sanzioni lavorative fino al licenziamento, messe in quarantena e sottoposte
ad altre restrizioni. Le persone subiscono così discriminazioni ed
emarginazione e sono deliberatamente sottoposte a pressioni per essere
vaccinate. Se vengono esercitate
pressioni e coercizioni indirette, è ridicolo parlare di consenso libero e
volontario.
Il solo fatto di essere costretti a rivelare a terzi il proprio stato
vaccinale per poter accedere a un luogo pubblico è una palese violazione del diritto alla confidenzialità dei dati anamnestici
(questi dati sono protetti dal diritto fondamentale alla privacy). Questo
diritto è un diritto di salvaguardia per i pazienti. È stato necessario
sancirlo per legge, tra le altre ragioni, per evitare che i pazienti vengano
stigmatizzati, discriminati e abusati.
Inoltre, il segreto medico deve essere rigorosamente osservato dai medici.
Se questo diritto dei pazienti viene violato, sono i medici a dover prendere
provvedimenti contro tali norme, cosa che sono legalmente obbligati a fare (si
veda il paragrafo 3 di questa petizione).
(7.5.) Prendiamo ad esempio il
modo in cui vengono effettuate le vaccinazioni di massa, ad esempio la recente
campagna di vaccinazione "volontaria" contro il "Covid-19":
È noto che nei cosiddetti centri sanitari le persone si mettono in fila per
essere vaccinate una dopo l'altra. Non viene effettuato alcun test allergico
prima della vaccinazione. Ma solo questo potrebbe determinare se qualcuno è
allergico a uno o più componenti del vaccino. No, niente del genere. La
vaccinazione viene eseguita come in una catena di montaggio e il cosiddetto
consenso informato si riduce a una vuota formalità e risulta quindi inefficace.
Inoltre, è prevedibile che in qualsiasi momento, a causa delle specifiche
condizioni fisiche di una persona, questa subisca un grave shock anafilattico,
che può essere fatale (arresto respiratorio), o uno degli altri effetti gravi
e/o fatali della vaccinazione che sono documentati nella stessa letteratura
medica.
Deve la popolazione accettare questo senza lamentarsi e non avere altra
scelta che unirsi alle statistiche dei prevedibili "danni
collaterali" che sono gli effetti della vaccinazione? Ognuno non ha forse
il diritto di agire con prudenza e di considerare in anticipo i possibili –
noti! – danni, cioè di proteggersi dai danni, il che significa non farsi
vaccinare in primo luogo, se esiste la possibilità che la vaccinazione possa
provocare gravi danni fisici, persino la morte come conseguenza prevedibile?!
Chi si rifiuta di farsi vaccinare ha il diritto di farlo. Infatti, non si tratta solo di una pura questione di principio, ma di
un diritto garantito secondo il quale la volontà del paziente di non essere
danneggiato deve essere rispettata da ogni medico.
La legge sulle vaccinazioni non può abrogare questo diritto fondamentale e
costituzionale. Nessuno può essere
costretto a rischiare di essere gravemente ferito o addirittura ucciso per
qualsiasi pretesto o perché viene convinto che ciò che gli viene somministrato
sia buono per lui.
Chiunque è
destinato a essere sacrificato sull'altare di una medicina letale ha tutto
il
diritto di
opporsi con ogni mezzo.
(7.6.) Ieri si diceva ancora che
la vaccinazione era "volontaria". Oggi si esercitano già pressioni e
coloro che non sono disposti a farsi vaccinare sono minacciati di perdere i
loro diritti e di essere discriminati ed esclusi. In seguito, si renderà obbligatoria
la vaccinazione e la si metterà in pratica con la forza.
Si tratta di una
risposta medica perché ci sono tante proteste e tanti si rifiutano radicalmente
di umiliarsi e sottomettersi al diktat della vaccinazione?
È quindi una
misura per contenere e punire quei pazienti che insistono sulla loro
autodeterminazione e affermano la loro volontà contro il medico? In effetti, lo
è.
(7.7.) Gli esiti dannosi e
mortali della campagna di vaccinazione sono prevedibili: Anche in questo caso
ci saranno morti e mutilazioni, i cosiddetti danni "collaterali"
della vaccinazione, danni di cui i
medici sono i principali responsabili, per azione o omissione,
indipendentemente dal fatto che siano presenti o meno sul luogo della
vaccinazione. Questo perché i medici
sono tenuti per legge, in qualità di garanti, a prevenire i danni ai pazienti:
Il medico è il primo responsabile di ogni intervento medico.
Il legislatore intende forse, spudoratamente, esonerare preventivamente i
medici dalla responsabilità penale, civile e disciplinare per eventuali danni
fisici gravi e mortali, addossandone invece forzatamente l'onere alle parti
lese? Non è forse una vera e propria irresponsabilità e non mette i pazienti in
grave pericolo quando i governi non solo esentano i fabbricanti di vaccini
dalla responsabilità contrattuale, ma vogliono anche spostare forzatamente
l'onere dei danni da vaccino sulle parti lese?! I legislatori si
assoggetteranno a tutto questo e metteranno gli interessi della medicina e i
profitti dell'industria medica al di sopra della legge?
Quando si afferma che il vaccino è "gratuito", non si tratta
altro che di occultamento (whitewashing)
e di frode. Lo scopo è quello di confondere la popolazione e nascondere il
fatto che le ingenti somme che ora vengono gettate in gola alle corporazioni
mediche dal governo sono state precedentemente estratte dalla popolazione
attraverso la confisca permanente dei salari (le cosiddette tasse). La
popolazione ha già sanguinato (finanziariamente) e ora deve sanguinare ancora
una volta e morire come cavie in un esperimento medico imposto.
Tuttavia, le vaccinazioni forzate sono vietate dalla legge e dal diritto
costituzionale e così deve rimanere. La
priorità legale della volontà del paziente è del massimo interesse pubblico e
generale, cioè nell'interesse di TUTTI. Gli interessi privati di profitto
della professione medica e dell'industria medico-farmaceutica devono fare un
passo indietro di fronte a questo.
(8.) Chi sceglie di non farsi vaccinare NON costituisce un pericolo per gli
altri. Ma il fatto che si venga puniti se non ci si vaccina e si venga
sottoposti con la forza a un trattamento medico obbligatorio basato su
presupposti pericolosi che danneggiano la comunità sociale è chiaramente
illegale e incostituzionale in ogni caso.
(8.1.) Fortunatamente,
la maggior parte della popolazione ha ormai sviluppato in qualche misura la
capacità di digerire e metabolizzare il veleno medico che circola. Questo grazie alla malattia, che è l'unico
sistema immunitario reale ed efficace per difendersi dagli effetti nocivi del
iatrocapitalismo. Ciò è particolarmente vero quando la malattia viene
applicata in modo patopratico e
la protesta
insita nella malattia viene intenzionalmente diretta verso l'esterno contro
questo sistema iatrocapitalista dannoso e mortale.
(8.2.) Proprio dalla prospettiva
medica molto limitata che presuppone un cosiddetto "sistema
immunitario", i medici hanno dovuto riconoscere nella loro letteratura che
l'immunità che chiamano "naturale" offre una protezione molto maggiore
di quella che attribuiscono ai loro vaccini – anche se invece di "immunità
naturale" si dovrebbe più correttamente scrivere:
Coloro che
attivano e trasformano la loro malattia in azione e sono quindi rinvigoriti
(traggono il loro spirito dalla malattia – “sind
gut bei Krankheitskraft”) sono in grado di affrontare meglio gli agenti
irritanti esterni, anche sotto forma di virus.
Questa è un'ammissione del fallimento dei loro vaccini, quando ora devono
confessare che i loro vaccini NON proteggono coloro che sono vaccinati. Per
distrarre l'attenzione, chi non si fa vaccinare viene emarginato e isolato.
È ovvio: se i vaccini avessero
davvero l'effetto sostenuto dagli ideologi della vaccinazione, allora tutte le
persone vaccinate sarebbero completamente sicure e protette e nessuna persona
vaccinata dovrebbe temere di essere infettata da qualcuno!
Ma poiché la vaccinazione – a
dispetto di tutta la propaganda medica –
non
offre alcuna protezione, c'è una campagna contro i non vaccinati. Per
distogliere l'attenzione dal fallimento totale degli ideologi della
vaccinazione, i non vaccinati vengono incolpati della malattia e considerati un
"pericolo". Si tratta di una campagna tanto infondata quanto illegale
(hate speech: incitamento alla discriminazione e all'esclusione).
La classe medica nel suo complesso usa la lotta contro la malattia come
mero pretesto. Un pretesto, perché non sono le cause della malattia a essere
prese di mira (vedi sotto), ma i pazienti, accusandoli falsamente di
"mettere in pericolo la salute pubblica". In questo modo, la
popolazione viene divisa e vengono aizzati gli uni contro gli altri, mentre i
medici restano al riparo. Divide et impera? È ovvio.
(8.3.) È un'affermazione
pericolosa e solo un pretesto che per "proteggere la salute pubblica"
sarebbe necessario vaccinare obbligatoriamente tutti e che chi si rifiuta
dovrebbe fare i conti con ulteriori misure coercitive e punitive da parte dello
Stato. Questa punizione è preceduta dalla marchiatura e dall'ostracismo sociale
di coloro che rifiutano la vaccinazione: si afferma che essi costituiscono un
pericolo in quanto potrebbero essere una "fonte di infezione". Tali
misure punitive, che si basano semplicemente sull'ASSUNZIONE completamente
inventata che questo pericolo – meramente presunto – potrebbe forse
concretizzarsi in futuro, sono assolutamente vietate dall'ordinamento
giuridico. Un rischio meramente presunto e astratto non è un pericolo concreto che deve essere scongiurato. Lo ha
affermato la Corte Costituzionale, ad esempio, nella sentenza C-040 del 2006: È
contrario alla Costituzione decretare misure mediche obbligatorie
"basate" su nient'altro che un pericolo meramente ipotetico,
meramente presunto, proiettato in un futuro lontano. Tali supposizioni, tali ipotesi mediche quasi deliranti,
sono altamente pericolose perché mirano a punire le persone in questo momento in base alla sola
ipotesi che possano diventare un pericolo per chiunqe in un momento futuro.
Con il pretesto
della malattia, vengono imposte punizioni – discriminazione, esclusione dalla società, ecc. E questo trattamento
discriminatorio, vietato, è diretto contro tutti coloro che potrebbero
ammalarsi. Quindi contro TUTTI.
Non c'è punizione senza legge (nulla poena sine lege). Questa massima
giuridica fondamentale è stata minata dalla classe medica. Quando la classe
medica è al comando, si punisce qualcuno senza che ci sia una legge, senza che
ci sia un "crimine". La semplice affermazione di un medico che c'è la
possibilità che qualcuno si ammali è sufficiente per mettere in moto misure
punitive.
Non è forse una dichiarazione
di guerra SANITARIA e dittatoriale contro tutti?
Chi non è vaccinato non costituisce un pericolo. Al contrario, la divisione
della popolazione e gli istighi contro la parte della popolazione che non è
stata vaccinata sono un grande pericolo per tutti, come dimostrano tutti gli
istighi e l'esclusione e la discriminazione di parti della popolazione nella
storia: serve solo a mantenere il potere medico, il potere della classe medica,
e così TUTTI sono messi in pericolo di vita.
(8.4.) La
causa della malatia non è il malato, ma le dannose e assassine condizioni
iatrocapitalistiche.
Nessuno si ammala gravemente e finisce in un cosiddetto reparto di terapia
intensiva solo perché è entrato in contatto con il veleno medico in
circolazione. Veleno medico: anche la letteratura medica ufficiale non osa
escludere la possibilità che provenga da un laboratorio medico. In ogni caso, è
stato ed è usato come veleno contro la popolazione: Il "virus" come pretesto SANITARIO-ideologico per misure
medico-poliziesche repressive.
In realtà, si finisce in terapia intensiva perché il proprio corpo è stato
sfruttato, logorato, indebolito e rovinato quotidianamente per anni, perché si
è costretti a vivere costantemente nella sporcizia biologica, chimica,
radioattiva e di altro tipo prodotta dall'industria iatro-capitalista e, non
ultimo, perché si deve respirare il
micidiale
inquinamento atmosferico (più di 7 milioni di persone vengono uccise ogni anno
dall'inquinamento atmosferico, il che è ammesso dalla letteratura medica
ufficiale senza la minima vergogna ma non ha mai portato ad alcuna conseguenza
pratica).
Molti sono anche costretti a mangiare una misera dieta di cibi e bevande
pieni di additivi non meno dannosi, il tutto nell'interesse della fame
cannibale di plusvalore e a danno di tutti.
Tutto ciò è
approvato dal
punto di vista medico e dichiarato innocuo da certificati sanitari e
occupazionali di medici che nascondono tutti questi danni, e i pazienti sono
costantemente gettati nelle fauci della schiavitù salariale, dove vengono
sfruttati fino all'ultima goccia di sangue.
Se qualcuno si
ammala e quindi non può continuare a lavorare, i medici lo prendono “in cura”.
Ciò equivale a dire che riparano la merce lavoro malata. Oltre al danno causato
dallo sfruttamento, c'è anche il danno causato dalla terapia, cioè il danno
causato dal medico. Una parte del corpo viene curata e la malattia ricompare
presto in un'altra parte del corpo. Queste terapie non servono ad altro che a
rimettere i pazienti nella condizione di essere ulteriormente sfruttati e
riesposti alla stessa realtà che causa la malattia, dove accumulano sempre più
danni, sotto gli stessi fendenti che lo hanno già stroncato in precedenza.
Sfruttati ed esauriti, logorati e poi sedati con i farmaci, si viene
gradualmente privati della forza di affrontare gli agenti irritanti esterni.
Bloccati e resi indifesi, si è facile preda di tutto ciò che attacca
dall'esterno. L'organismo indebolito non è in grado di metabolizzare e
affrontare questo veleno medico chiamato coronavirus
(virus latino = veleno), che cade su un
terreno fertile in un corpo malridotto dal punto di vista medico.
Sarebbe meglio
aver imparato per tempo a scendere a patti con la malattia, a servirsi del suo
aiuto, in modo da – invece di ingoiare tutto –
indirizzare la malattia verso l'esterno come
protesta, insieme ad
altri, contro le condizioni che causano la malattia e i
responsabili di essa.
Tutti questi danni accumulati (conseguenza dello sfruttamento e
dell'oppressione) vengono taciuti dai medici come "malattie
concomitanti". Questo serve a sua volta a nascondere l'origine sociale,
cioè iatro-capitalista, della malattia, con la quale i medici cercano di
eludere la loro responsabilità (posizione di garante!), a volte facendo, a
volte omettendo. Invece di agire contro queste cause iatrocapitaliste di
malattia, la classe medica rinnova e rafforza costantemente questa connessione
dannosa.
A peggiorare le cose, i pazienti che sono già stati
danneggiati vengono incolpati medi-cinico-(al)-mente per la "loro"
malattia. Sono perseguitati, discriminati ed emarginati, con la falsa
affermazione di essere un "pericolo per la salute pubblica". Questa
ostilità verso i pazienti, fabbricata
dai medici, questa agitazione eliminazionista, ha persino portato alcune
persone ad affermare senza vergogna che i "non vaccinati" sono
"potenziali assassini"! Questa è la conseguenza diretta del razzismo
scatenato dai medici contro i malati, è la conseguenza diretta e mortale del
loro iatro-razzismo.
(8.5.) E chi non si ammala in
mezzo a una realtà dannosa e mortale come il iatrocapitalismo? Tutti si
ammalano perché tutti siamo costretti a vivere in queste condizioni patogene,
nocive e mortali. Chiunque e tutti possono ammalarsi in modo acuto in qualsiasi
momento. È un fatto con cui bisogna fare i conti in ogni momento.
Perché non esiste capitalismo senza malattia. Distogliere
l'attenzione da questo e cercare un capro espiatorio negli altri è una
discriminazione a cui tutti devono opporsi.
La discriminazione
in generale è altamente illegale. La discriminazione sulla base della malattia
è la forma fondamentale e tipica di discriminazione che, come già noto e
ricordato, ha portato alle peggiori atrocità durante il nazionalsocialismo, ma
anche in altri momenti e in altri luoghi.
In questo contesto, non è superfluo ricordare al legislatore quanto segue:
All'inizio del XX secolo, la
vaccinazione forzata è stata utilizzata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti
come precedente per legalizzare le sterilizzazioni forzate! Queste
sterilizzazioni forzate sono state effettuate negli USA fino agli anni '70(!),
sulla base di queste leggi sulla sterilizzazione, che erano rivolte proprio ai
pazienti bollati dai medici come "pericolo per la salute pubblica".
Nelle parole di questa Corte Suprema: "Al principio della vaccinazione
obbligatoria è stato attribuito un significato così ampio da comprendere anche
il taglio delle tube di Falloppio. Tre generazioni di imbecilli sono
sufficienti" (Corte Suprema degli Stati Uniti 1927, Buck v Bell). Queste
leggi americane sulla sterilizzazione furono lodate dai nazisti, che le
incorporarono direttamente nelle loro cosiddette leggi sull'IGIENE razziale.
Ma non è necessario andare così lontano. Qui in Colombia, invece, le cose
sono finite diversamente: Recentemente, la priorità giuridica della volontà del
paziente e il divieto di trattamento medico obbligatorio sono stati nuovamente
ratificati dalla legge 1996 del 2019, al punto che la cosiddetta incapacità
(tutela) è stata abolita. Questa legge del 2019 è stata introdotta in
conformità con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con
cosiddetta "disabilità". Questa Convenzione delle Nazioni Unite del
2006 era diretta contro i crimini medici: I medici avevano diagnosticato i pazienti
come "mentalmente disabili" e poi li avevano sterilizzati con la
forza. Questa pratica medica di sterilizzazione forzata esisteva anche in
Colombia, una pratica apertamente eugenetica e totalitaria che in passato era
stata approvata persino dai più alti tribunali colombiani. Ma la legge del 1996
del 2019 ha posto fine a questi crimini, che portavano il marchio della classe
medica. Questo risultato è stato ottenuto dai pazienti affetti, che non si sono
arresi e hanno lottato con tenacia.
Vi sembra ancora inverosimile? "Teoria del complotto"?
Cosa c'è di teorico in una cosiddetta "teoria del complotto"
quando la pato-pratica (la pratica basata sulla malattia) l'ha confermata punto
per punto? Niente.
Ancora una volta:
se la vaccinazione obbligatoria, cioè la vaccinazione contro la volontà
espressamente dichiarata della persona interessata, viene dichiarata legalmente
permessa, e se esiste una legge del genere, si apre la strada verso i tempi più
bui della storia con i suoi crimini medici. Una legge di questo tipo rimuove
gli ostacoli che finora si sono frapposti a questo sviluppo e uno di questi
ostacoli è rappresentato dai diritti fondamentali per i quali la classe dei
pazienti si batte.
(9.) In sintesi: esiste il
diritto fondamentale alla vita e il diritto fondamentale all'integrità fisica.
Qualsiasi vaccinazione forzata è un'interferenza con il diritto fondamentale
all'integrità corporea e può essere punita come lesione personale grave e
pericolosa e come tentato omicidio. Nessuno può essere obbligato o costretto a
subire danni o a morire a causa di una vaccinazione.
Si tratta di una vaccinazione che
·
è inutile e non necessario (chi si rifiuta di
vaccinarsi non è un pericolo)
·
non è testato (il vaccino non è regolarmente
autorizzato. Di solito sono necessari almeno 5 anni per verificare gli effetti
a medio termine di un vaccino.
·
trasforma i vaccinati in cavie: con le vaccinazioni
forzate di massa, la serie di test che avrebbero dovuto essere effettuati molto
tempo prima della vaccinazione vengono ora eseguiti
·
causa gravi danni (si vedano le numerose segnalazioni
di effetti gravi e persino fatali dopo la vaccinazione)
·
è rifiutato da innumerevoli persone, cioè in massa
·
viene imposto obbligatoriamente attraverso una
campagna di vaccinazione e sta segregando coloro che si rifiutano di essere
vaccinati, bandendoli dalla convivenza sociale. La decisione libera e
autodeterminata di queste persone viene illegalmente ignorata e la loro
integrità fisica (protetta da garanzie legali) viene illegalmente interferita.
·
i diritti fondamentali della popolazione sono
forzatamente limitati.
Conclusione:
I medici dei rispettivi uffici sanitari, ospedali, centri sanitari e delle
relative brigate di vaccinazione sono gli autori dei danni causati dalla
vaccinazione, cioè sono loro i principali responsabili dei danni causati alla
popolazione civile. La responsabilità dei medici ai sensi del diritto penale e
civile deriva dal loro status di garanti legalmente regolamentato. Questo fatto
è tanto ovvio quanto chiaramente regolato dalla legge. Negarlo significherebbe
rendersi complici di crimini medici e potenziare questa ingiustizia. E questo è
esattamente ciò che il Congresso si accinge a fare!
Quindi, di che
cosa si tratta? È un altro passo verso la presa del potere da parte della
classe medica?
Un altro passo
verso il consolidamento del loro dominio sul popolo?
DOTTATURA
(DOCTATORSHIP)? Sì, certo.
È compatibile con la funzione statutaria del Congresso
o non è piuttosto l'esautorazione del Congresso da parte della classe medica?
Stiamo permettendo ai medici di rovesciare la legislatura? Il legislatore non è
obbligato a sottomettersi alla pretesa di potere dei medici. Al contrario, è
obbligato a fare dell'interesse del popolo la massima espressione della sua
azione e deve opporsi a tutti i tentativi di usurpazione.
Che cosa si deve
fare?
Tutti devono sapere questo:
Chiunque vaccini contro la volontà del paziente, malgrado quanto esposto,
chi promuove la vaccinazione obbligatoria
chi fa preparativi organizzativi per attuare la
vaccinazione con la forza,
è responsabile civilmente e penalmente delle lesioni fisiche e dei decessi
causati dalla vaccinazione, è responsabile di coercizione illegale, lesioni
fisiche e omicidio su scala di massa.
Chi agisce in questo modo rappresenta un pericolo pubblico e conduce una
guerra contro il proprio popolo. I responsabili devono essere arrestati e messi
in isolamento. C'è il rischio di soppressione delle prove.
Questo è ciò che
la popolazione, cioè ciò che tutti possono fare, ora, immediatamente e come
minimo:
denunciare i medici e i loro complici alla Procura della
Repubblica, in modo che venga aperto un procedimento penale e che i colpevoli
vengano perseguiti per coercizione, lesioni personali gravi e tentato omicidio.
Richiesta esplicita ai membri del Congresso:
Il minimo che i
membri del Congresso devono fare per legge in questo momento:
Opporsi alla legge
sulla vaccinazione forzata "Covid-19" e farla decadere.
LA VOLONTÀ DEL
PAZIENTE HA LA MASSIMA PRIORITÀ LEGALE
NON
CI DEVONO ESSERE VACCINAZIONI MEDICHE COERCITIVE
NÉ ALCUN TRATTAMENTO MEDICO COERCITIVO
LA CLASSE DEI
PAZIENTI È IL PRIMO DOVERE DEL CITTADINO
Firma
SPK/PF MFE
Colombia
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Molte migliaia di persone hanno firmato questa petizione e questa
iniziativa popolare. Qui su internet, le liste con le firme non sono allegate.
LA VOLONTÀ DEL
PAZIENTE HA LA MASSIMA PRIORITÀ LEGALE
NON CI DEVONO ESSERE
VACCINAZIONI OBBLIGATORIE
E NESSUN ALTRO TRATTAMENTO MEDICO OBBLIGATORIO
LA CLASSE DEI
PAZIENTI È IL PRIMO DOVERE DEL CITTADINO
SPK/PF MFE Colombia,
19.04.2022
Traduzione SPK/PF MFE Italia
SPK/PF(H), 02.06.2022